Pilates: Matwork o grandi macchine?
- 19 Maggio 202019 Maggio 2020
- da futurap
Pilates: Matwork o grandi macchine?
Vorresti iscriverti ad un corso di Pilates ma non sai quale sia il più adatto a te?
Scopriamo insieme le differenze tra il Matwork e le grandi macchine.
Cos’è il Pilates Matwork?
La parola Matwork deriva dalla combinazione dei vocaboli inglesi MAT (tappetino) e WORK (inteso come allenamento) e non è altro che il termine per identificare il Pilates a corpo libero o con i piccoli attrezzi.
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Cosa sono le grandi macchine?
Nei primi anni del 900 Joseph Pilates si occupò della riabilitazione dei reduci di guerra per i quali installò delle corde e successivamente delle carrucole alle estremità dei lettini di ospedale: questa fu l’origine di Cadillac e Reformer.
Solo dopo essersi trasferito a New York e aver aperto uno studio, fece costruire le prime vere macchine e ne ideò altre due: Chair e Barrel.
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Qual è la differenza tra corpo libero e grandi macchine?
Le grandi macchine lavorano mediante un sistema di resistenze mediante delle molle che, a seconda delle necessità, possono creare assistenza o appunto resistenza durante l’esecuzione degli esercizi. A corpo libero questo sistema viene a mancare ma alcuni movimenti possono essere simulati con l’utilizzo dei piccoli attrezzi.
Gli esercizi a corpo libero richiedono maggiore controllo, concentrazione e consapevolezza del corpo e per questo motivo possono risultare più faticosi.
Le macchine, invece, ti guidano nell’esecuzione degli esercizi permettendoti di mantenere sempre la corretta postura e per questo motivo sono consigliate anche in caso di particolari patologie alla colonna vertebrale.
La versatilità delle macchine permette altresì di intensificare il lavoro per i soggetti fisicamente più preparati come atleti, ballerini, sportivi.
Dunque, come faccio a scegliere?
Per esperienza posso affermare che il lavoro sulle macchine completa quello a corpo libero e viceversa.
Ogni individuo è diverso dall’altro e non esiste una regola precisa da seguire.
Un bravo insegnante deve saper valutare le capacità, le condizioni, le disarmonie fisiche di ogni singolo allievo e proporgli il percorso più adatto.
Le macchine sono generalmente più indicate per iniziare e l’obiettivo deve essere quello di portare la persona a lavorare anche sul tappetino dopo che avrà acquisito una certa consapevolezza del proprio corpo.
Pertanto mi sento di consigliare un primo colloquio conoscitivo con l’insegnante che vi seguirà nelle lezioni: raccontategli la vostra storia, se praticate sport e con quale frequenza; se avete dei dolori fisici o delle patologie particolari.
Una cosa è certa: tutti dovrebbero provare le macchine almeno una volta nella vita per conoscere la vera essenza del Pilates!